martedì 5 giugno 2012

Buon viaggio!


Oggi ho terminato il piccolo servizio al doposcuola.
Mi spiace non sia possibile continuare nell’imminenza dell’esame al termine della secondaria di primo grado.
Rimane vero che nello studio come in altro possiamo essere accompagnati fino a un certo punto, poi ci attende una navigazione personale.
Per alcuni mesi ho intercettato storie di ragazzi, da estranei siamo diventati tutti un po’ più familiari.
A loro queste parole di Gianni Rodari:
“Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte del mondo? Noi non lo sappiamo, perché egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno. Possiamo solo augurargli, di tutto cuore: Buon Viaggio!”.
Volate, piccoli, volate!

6 commenti:

  1. Il tuo distacco dai ragazzi è un po' come per i genitori quando devono tagliare il famoso cordone ombellicale .
    Ho trovato questa poesia che mi piace assai:

    I figli sono come gli aquiloni
    passi la vita a cercare di farli alzare da terra.
    Corri e corri con loro
    fino a restare tutti e due senza fiato…
    Come gli aquiloni, essi finiscono a terra…
    e tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
    Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri
    che presto impareranno a volare.
    Infine sono in aria:
    gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
    E a ogni metro di corda
    che sfugge dalla tua mano
    il cuore ti si riempie di gioia
    e di tristezza insieme.
    Giorno dopo giorno
    l’aquilone si allontana sempre più
    e tu senti che non passerà molto tempo
    prima che quella bella creatura
    spezzi il filo che vi unisce e si innalzi,
    come è giusto che sia, libera e sola.
    Allora soltanto saprai
    di avere assolto il tuo compito.

    da Google

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  2. Le maestre che ho avuto alle elementari non valgono la pena di ricordarle.
    Disciplina, studio e nulla di confidenziale, d'altronde parlo degli anni 55/60.
    Ecco mi sarebbe piaciuto averti come maestro, caro Federico.

    Approfitto di questa poesia (non mia),per ringraziare te e tutti gli insegnanti che oltre alla loro materia, sanno dare qualcosa di sè: "l'ascolto" !!!

    Grazie

    Tra le pagine del mio quaderno
    scritto con il pensiero,
    c'è l'inchiostro più indelebile e sincero,
    ha scritto Grazie per la pazienza
    per la costanza,
    per la tua silenziosa vicinanza,
    per il sostegno e la perseveranza.
    Durante questi anni
    ricchi di affanni ed emozioni,
    non ho imparato solo la lezione,
    tu hai saputo colorare ogni stagione.

    (Rosalba)

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    1. Cara Rosalba, neppure io ricordo di aver avuto insegnanti particolarmente "vicini", come li vorrebbe la sensibilità odierna. Quando leggo o quando scrivo a volte mi fermo a pensare quanto debba essere riconoscente a chi mi ha insegnato tutto questo. Attraverso pagine e pagine di cerchiolini e stanghette.

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    2. Cosa è più importante nel mestiere di insegnare? E' la grande domanda che in questi anni viene posta a questa professione, con tanto di divisioni e discussioni all'interno dei collegi docenti. Sto scoprendo che devono andare di pari passo l'insegnamento di contenuti e modalità di apprendimento con l'attenzione a chi ti sta davanti, che non è un vaso da riempire, ma una persona con una storia che si intercetta con la tua. Anche perchè si apprende meglio in un contesto dove si sta bene e ci si sente valorizzati per quello che si è. Non sempre è facile intrecciare questi due aspetti, ma penso sia la sfida a cui è chiamata la professione che continuo ad amare...

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    3. Allora posso sperare per i nipoti che tra qualche anno entreranno nella scuola.
      Infatti per chi e' nella difficile posizione di dover insegnare ai bambini ....

      "I giovani non sono vasi da riempire, ma lampade da accendere".

      (K.Gibran)

      Questo vale anche per i genitori perchè educare ed insegnare vanno a braccetto.

      (Rosalba)

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  3. Tempo fa a Milano visitai una mostra di Modigliani. Accompagnati in gruppo da un'insegnante conoscitrice d'arte, ci dilungammo nelle sale di Palazzo Reale tra dipinti di figure solitarie, colli lunghi, visi asimmetrici e colori monocromi....Assorta ed un po' assente osservavo i quadri quando la mia attenzione colse la scritta dell'autore riportata quasi a titolo della mostra: “Vorrei che la mia vita fosse come un fiume ricco d'abbondanza, che scorresse con gioia sulla terra” (A. Modigliani – 1901)
    Un augurio per i ragazzi...e per tutti!
    Rosanna

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